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Brano tratto da: Il Nuovo Molise - Edizione Web

Turok si presta alla ricerca scientifica. Il randagio salvato dalla strada da Antonio (Tony) Apruzzese e diventato campione, sempre più apprezzato dagli esperti cinofili, contribuirà con la sua linea di sangue alla salvaguardia della razza “cane da pastore abruzzese”. Turok è stato notato da Paolo Breber e Flavio Bruno, tra i massimi conoscitori delle antiche razze da lavoro italiane, durante il convegno cinofilo e la manifestazione cinotecnica che si sono tenuti rispettivamente a Colletorto e Santa Croce di Magliano il 18 e 19 giugno scorsi. «Turok è stato definito un cane eccellente, con dimensioni perfette, in linea con i veri standard del cane da pastore abruzzese tradizionale e antico – afferma Antonio Apruzzese, proprietario di Turok– e questo è un giudizio che mi inorgoglisce e conferma quello che ho sempre pensato del mio cane». Flavio Bruno, medico veterinario, Direttore del Centro Cinofilo Razze Meridionali, Presidente ACSI Il Contado del Molise, cinofilo di fama internazionale che ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulle razze da lavoro meridionali e sull’ambiente agro-pastorale del Meridione e la sua assistente Laura Zanin, viced i r e t t o r e del centro c i n o f i l o , fisioterapista per la riabil i t a z i o n e m o t o r i a del cane, educatore cinofilo e conduttore TAA (terapie assistite con animali), sono rimasti entusiasti del cane di Antonio. Testa proporzionata, tronco splendido, dimensioni da lottatore per affrontare i lupi in caso di attacco alle greggi. Così si presenta Turok. Il raduno annuale non competitivo tenutosi nel Centro per la Selezione Funzionale delle antiche Razze da Lavoro italiane a Santa Croce di Magliano ha rappresentato per Turok una nuova tappa del percorso che lo ha visto passare dal randagismo alla ricerca scientifica. Il convegno di Colletorto è stata una grande occasione di confronto per conoscere meglio le antiche razze da lavoro italiane e in particolare i molossi e i mastini italiani. Paolo Breber, importante ricercatore del Centro Nazionale di Ricerca, (conosciuto, tra l’altro, per essere Direttore dell’Istituto per lo studio di ecosistemi costieri – Lesina), si è soffermato a lungo ad osservare Turok. «Breber lo ha considerato uno dei migliori esemplari di cane da pastore abruzzese tradizionale e antico in circolazione – sottolinea Antonio Apruzzese – ed io gli ho già espresso la massima disponibilità mia e del mio fedele amico Turok al fine di contribuire alla tutela degli standard di questa antichissima razza canina ». Il cane randagio, salvato dalla strada da Antonio Apruzzese, è ormai lontano da quella vita di stenti a cui era costretto. Turok oggi viene riconosciuto in tutte le esposizioni canine, convegni, presentazioni a cui partecipa ed è ammirato per le sue doti fisiche eccellenti e per il legame instaurato con chi lo ha adottato. Col suo sguardo segue l’amico fedele e, al semplice cenno, è pronto a far festa e iniziare a giocare, quasi a voler ringraziare quotidianamente per essere stato salvato da un destino che sembrava segnato e che ora, invece, gli sorride.

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